KIERKEGAARD

KIERKEGAARD 


Secondo Kierkegaard, i modi fondamentali di vivere e concepire l'esistenza sono definiti da tre stadi: la vita etica, la vita estetica e la vita religiosa.

VITA ETICA: forma di vita dell'uomo che rimane sempre fedele ai propri valori, che vive per aiutare il prossimo. Simbolo di questo stadio è il padre o il marito, i quali vivono per i figli e le mogli. Tuttavia anche questo stadio ha un limite poiché porta a trascurare le proprie esigenze.


VITA ESTETICA: forma di vita in cui l’uomo cerca l’attimo fuggente. È rappresentato dalla figura del don Giovanni, colui che sa trarre piacere vivendo la propria esistenza istante per istante. Questo stadio conduce però l'uomo alla disperazione poiché ogni istante appare incompleto poiché il piacere non è mai abbastanza.


VITA RELIGIOSA: quest'ultimo l'ordine di uccidere il figlio Isacco. Secondo Kierkegaard coloro che vivono questo tipo di vita scelgono di obbedire al volere di Dio anche al costo di infrangere le leggi morale che caratterizza la vita etica. Il simbolo è Abramo (avrebbe ucciso figlio per volere di Dio). Questa scelta è spinta dalla fede: un rapporto intimo, soggettivo e incerto tra l'uomo e Dio.


Secondo Kierkegaard la vita dell’uomo è segnata da angoscia e disperazione.

L'angoscia   spiana la strada alla fede, che è la certezza di tutte le possibilità, giacché a Dio tutto è possibile. La disperazione è invece la condizione dell'uomo di fronte a se stesso: egli può infatti decidere di essere se stesso o no. Quest’ultima ci fa perdere il senso della vita: perdono di significato le relazioni che abbiamo costruito, perdiamo l'autostima e ci sentiamo impotenti.


Il pensiero di Kierkegaard entrò in conflitto con quello di Hegel per il concetto di esistenza. Secondo Kierkegaard l'esistenza è sempre del singolo e non può essere quindi ricondotta ad un altro soggetto. I suoi studi sono quindi incentrati sul Singolo.

Secondo Kierkegaard “l’esistenza” è prevista dall'individuo (Aristotele).

Il "singolo" è inteso anche come animale o vegetale. 

Il filosofo sottolinea due differenze fra l'esistenza di un uomo e quella di un qualsiasi altro essere vivente:

  • mondo vegetale: è più importante la specie rispetto all'individuo. Sono guidati dall’istinto;
  • mondo umano: l'individuo non viene meno rispetto alla specie. L’uomo ha libertà di scelta che lo rende responsabile di fronte al bene e al male (sentimento angoscia).

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